di Rosanna Fiocchetto
La regista belga Chantal Akerman è nata il 6 giugno 1950 a Bruxelles, da
genitori ebrei polacchi sopravvissuti ad Auschwitz. Decise di fare cinema
sin da adolescente, influenzata dai prodotti della Nouvelle Vague francese,
e nel 1967 si iscrisse alla scuola belga INSAS (Institut National Supéerieur
des Arts du Spectacle), frequentando poi l' Université Internationale du
Théâtre a Parigi. Lavorando come cameriera, autofinanziò il suo primo
cortometraggio, "Saute ma ville" (1968), che circolò nei festival attirando
l'attenzione della critica. Nel 1972 si trasferì a New York, realizzando
cortometraggi sperimentali, fra cui "Hotel Monterey" (1972), prendendo
contatto con gli esponenti del "New American Cinema", e cominciando la sua
collaborazione con Babette Mangolte. Tornata in Europa (ma da allora si
dividerà tra New York, Bruxelles e Parigi), nel 1974 diresse il suo primo
lungometraggio, "Je tu il elle". Nel 1975 presentò al festival di Cannes
"Jeanne Dielman, 23, Quai du Commerce 1080
Bruxelles", ritratto di una "casalinga disperata" occasionalmente dedita
alla prostituzione, seguito da "News from Home" (1977) e nel 1978 da "Les
Rendez-Vous d'Anna".
Akerman, con queste opere e le relative sceneggiature, è diventata dalla
metà degli anni Settanta una protagonista d'avanguardia del nuovo cinema
lesbofemminista. Il suo campo espressivo è la sperimentazione iperrealista;
i suoi messaggi e le sue storie, prevalentemente incentrati sulle donne,
spesso lesbiche, scelgono un linguaggio di tempi reali che incorpora anche i
silenzi come strumento di espressione e rivelazione dei personaggi.
Nel corso delle sue opere successive ("Aujourd'hui, dis-moi, dis-moi", 1980;
"Toute une nuit", 1982; "Hotel des Acacias", 1982; "Un jour Pina m'a
demandé" (1983), sulla coreografa Pina Bausch; "Les Années 80", 1983;
"L'homme à la valise", 1983; "J'ai faim, j'ai froid",1984; "New York, New
York bis", 1984; "Family Business", 1984; "Letters home", 1986; "Rue
Mallet-Stevens", 1986; "Le marteau", 1986; "Portrait d'une paresseuse",
1986; "Window Shopping", ("Golden Eighties",1986); "Histoires d'Amérique:
Food, Family and Philosophy", 1988; "Trois strophes sur le nom de Sacher",
1989; "Les Trois Dernières Sonates de Franz Schubert", 1990; "Contre
l'oubli: Pour Febe Elisabeth Velasquez", 1991; "Nuit et Jour", 1991; "Le
Déménagement", TV, 1992; "Portrait d'une jeune fille de la fin des années
80", 1993; "D'Est", 1993, un viaggio dalla fine dell'estate al cuore
dell'inverno, dalla Germania Est a Mosca, attraverso la Polonia e i Balcani;
"Portrait d'une jeune fille de la fin des années 80", 1993; "Portait d'une
jeune fille de la fin des années 60 à Bruxelles", TV, 1994; "A Couch in New
York" ("Un divano a New York",1996, con William Hurt e Juliette Binoche);
"Sud", 1998, anatomia di un brutale omicidio nel Texas; "La Captive", 2000;
"De l'autre coté", 2001, sulla disperata immigrazione clandestina attraverso
i deserti dell'Arizona; "Avec Sonia Wieder-Atherton", TV, 2003; "Demain on
déménage", 2004; "Là-bas", 2006, "State of the World", 2007; "Women fron
Antwerp in November", 2008; "A l'Est avec Sonia Wieder-Atherton", TV, 2009),
il suo stile si è arricchito di sempre nuove suggestioni, mantenendo però
constantemente uno sguardo ed una personalità rigorosi e intensamente
originali.
Per conoscerla criticamente, sono preziosi soprattutto i suoi film
autobiografici "Lettre d'une cinéaste: Chantal Ackerman" (1984) e "Chantal
Akerman par Chantal Akerman" (1996), da affiancare ai saggi che le hanno
dedicato, tra gli altri, Ivone Margulies ("Nothing Happens: Chantal
Akerman's Hyperrealist Everyday", 1996), Gwendolyn Audrey Foster ("Identity
and Memory: The Films of Chantal Akerman") e Terrie Sultan ("Chantal
Akerman: Moving Through Time and Space", 2008).
Rosanna Fiocchetto