di Rosanna Fiocchetto
Sardonica, trasgressiva, estrema, la scrittrice e commediografa lesbica Jane Auer Bowles nacque a New York il 22 febbraio 1917 da genitori ebrei della media borghesia (Sidney Auer e Claire Stajer Auer) e passò la sua infanzia a Woodmere, Long Island. Alla morte di suo padre, nel 1930, Jane e Claire si trasferirono a Manhattan. Da adolescente Jane sviluppò una tubercolosi al ginocchio e sua madre la portò in un sanatorio a Leysin, in Svizzera, per una inutile e dolorosa cura: dopo lunghe ore di trazione, durante le quali leggeva e scriveva, Jane restò zoppicante, una "crippie, the kike dyke", come si autodefiniva ironicamente.
Tornata a New York nel 1934, frequentò l'ambiente intellettuale del Greenwich Village, sperimentando sia a livello letterario che a livello sessuale, con varie relazioni lesbiche. Vestita in abiti maschili, con i capelli corti vivacemente tinti di rosso, era di casa nei locali gay e si innamorò appassionatamente della cantante Helen Morgan. Nel 1935 scrisse in francese "Le Phaéon Hypocrite", la sua prima opera; più tardi lo trovò "infantile" e ne distrusse tutte le copie e il manoscritto. Nel 1937 conobbe lo scrittore e compositore omosessuale Paul Bowles (1910-1999) e il 21 febbraio 1938 lo sposò, condividendo con lui una vita errabonda e fuori dalle regole: un matrimonio di convenienza motivato dalle continue critiche della madre di Janeal suo lesbismo, ma certo non convenzionale.
Jane e Paul - che a New York abitavano in una casa in affitto insieme a Carson McCullers e a W.H. Auden - viaggiarono nell'America Centrale e poi a Parigi. Nella capitale francese Jane scriveva, spesso ai tavolini dei bar della Rive Gauche, ma frequentava anche i locali lesbici, in particolare il famoso "Monocle", e faceva amicizia con altre lesbiche, come Janet Flanner e Elsa Schiaparelli. I Bowles, che avevano vite sessuali separate, nel 1938 andarono in Messico. Qui Jane cominciò nell'estate del 1940 una relazione con Helvetia Perkins (1895-1965), una donna divorziata che viveva a Taxco con sua figlia. Dopo un viaggio con lei nel New Hampshire e nel Vermont, nell'estate del 1942, Helvetia comprò una casa a East Montpelier, nel Vermont, dove visse con Jane spingendola a concentrarsi sulla scrittura.
Nel 1943 Jane Bowles pubblicò il romanzo in parte autobiografico "Two Serious Ladies" (Due signore perbene), e subito dopo i racconti "A Guatemalan Idyll" (1944, una parte rimossa di "Due signore perbene), "A Day in the Open" (1945), "Plain Pleasures" (1946), e la commedia per burattini "A Quarreling Pair". Aveva iniziato un altro romanzo, ma non riusci' mai a portarlo a termine. Nel 1947 Paul Bowles si trasferi' a Tangeri, in Marocco. Jane lo raggiunse l'anno seguente, e si innamorò di una lesbica "butch" marocchina, Cherifa (Amina Bakalia, nata nel 1928), mercante di granaglie e affittacamere. Scrisse altri racconti: "Camp Cataract" (1949), "A Stick of Green Candy" (1949), "East Side: North Africa" (1951). Nel 1953 la sua commedia "In The Summer House" (1949), interpretata da Judith Anderson e con musiche di Paul Bowles, venne rappresentata a Broadway con critiche contrastanti. Era considerata una "scrittrice per scrittori": Tennessee Williams e Truman Capote la esaltavano come una delle autrici americane più dotate. Ma Jane, affondando sempre più nell'alcolismo, non riusciva a sfruttare pienamente il suo talento, disperso nel deserto marocchino fra eccessi di ogni genere e l' intensa storia d'amore con Cherifa, che la sua cerchia di amici (Paul compreso) ostracizzava. Tra le amiche che frequentava in Marocco, c'erano anche Yvonne e Isabelle Gérofi, co-managers della "Librairie des Colonnes" a Tangeri, che Jane inseri' in un suo testo. Molti gli amici e intellettuali che visitavano lei e Paul nella loro "mecca gay", dal fotografo Cecil Beaton a Capote, e per i quali i Bowles organizzavano feste e incontri; Jane però, al di là della mondanità occidentale, conduceva una vita parallela con Cherifa e con le sue amiche, che la introdussero nel sotterraneo mondo lgbt locale, descritto in alcune sue opere, fra cui "Everything is nice".
Nel 1957, all'età di 40 anni, Jane scriveva a Paul: "So che mi sto rovinando poco per volta. Ne sono perfettamente consapevole e nessuno può convincermi del contrario. Mi accorgo della differenza da un mese all'altro, e non venirmi a raccontare che un giorno andrà meglio". Nello stesso anno ebbe un colpo apoplettico che la lasciò con problemi alla vista e al cervello. I suoi taccuini, comunque, attestano che cercava disperatamente di continuare a scrivere, portando avanti la commedia "At the Jumping Bean", iniziata nel 1955, ed altri testi. La sua salute peggiorava progressivamente: assistita da Cherifa, venne ospedalizzata in Inghilterra, a New York (dove rivide la sua ex amante Helvetia, che in seguito mori' in Messico nel dicembre 1965), e poi venne definitivamente confinata nella Clinica de Los Angeles a Malaga, in Spagna, dove mori' il 4 maggio 1973. Dopo la sua scomparsa vennero pubblicati i racconti faticosamente scritti negli ospedali, "The Courtship of Janet Murphy" (1972) e "Emmy Moore's Journal" (1973), insieme al romanzo incompiuto "Going to Massachusetts" (1973) e alle raccolte di vari testi "Feminine Wiles" (1976) e My Sister's Hand in Mine (1978). Una raccolta quasi completa dei suoi scritti è "Everything is Nice: The Collected Works of Jane Bowles" (New York, Random House, e London, Virago Press, 1989). Molte sue lettere sono state pubblicate a cura di Millicent Dillon - che ha firmato anche la splendida biografia "A Little Original Sin: The Life and Work of Jane Bowles" (1981) - con il titolo "Out in the World: Selected Letters of Jane Bowles, 1935-1970".
Creativamente affine a Djuna Barnes e anima provocatoriamente modernista, Jane Bowles fu una scrittrice "cult" che ha influenzato profondamente lo stile di molti autrici e autori; un omaggio lesbico alla sua figura è la commedia di Michèle Causse "A quelle heure est la levée dans le désert?" (2003), che rievoca l'ultima e tormentata fase della sua esistenza.
Rosanna Fiocchetto
Sardonica, trasgressiva, estrema, la scrittrice e commediografa lesbica Jane Auer Bowles nacque a New York il 22 febbraio 1917 da genitori ebrei della media borghesia (Sidney Auer e Claire Stajer Auer) e passò la sua infanzia a Woodmere, Long Island. Alla morte di suo padre, nel 1930, Jane e Claire si trasferirono a Manhattan. Da adolescente Jane sviluppò una tubercolosi al ginocchio e sua madre la portò in un sanatorio a Leysin, in Svizzera, per una inutile e dolorosa cura: dopo lunghe ore di trazione, durante le quali leggeva e scriveva, Jane restò zoppicante, una "crippie, the kike dyke", come si autodefiniva ironicamente.
Tornata a New York nel 1934, frequentò l'ambiente intellettuale del Greenwich Village, sperimentando sia a livello letterario che a livello sessuale, con varie relazioni lesbiche. Vestita in abiti maschili, con i capelli corti vivacemente tinti di rosso, era di casa nei locali gay e si innamorò appassionatamente della cantante Helen Morgan. Nel 1935 scrisse in francese "Le Phaéon Hypocrite", la sua prima opera; più tardi lo trovò "infantile" e ne distrusse tutte le copie e il manoscritto. Nel 1937 conobbe lo scrittore e compositore omosessuale Paul Bowles (1910-1999) e il 21 febbraio 1938 lo sposò, condividendo con lui una vita errabonda e fuori dalle regole: un matrimonio di convenienza motivato dalle continue critiche della madre di Janeal suo lesbismo, ma certo non convenzionale.
Jane e Paul - che a New York abitavano in una casa in affitto insieme a Carson McCullers e a W.H. Auden - viaggiarono nell'America Centrale e poi a Parigi. Nella capitale francese Jane scriveva, spesso ai tavolini dei bar della Rive Gauche, ma frequentava anche i locali lesbici, in particolare il famoso "Monocle", e faceva amicizia con altre lesbiche, come Janet Flanner e Elsa Schiaparelli. I Bowles, che avevano vite sessuali separate, nel 1938 andarono in Messico. Qui Jane cominciò nell'estate del 1940 una relazione con Helvetia Perkins (1895-1965), una donna divorziata che viveva a Taxco con sua figlia. Dopo un viaggio con lei nel New Hampshire e nel Vermont, nell'estate del 1942, Helvetia comprò una casa a East Montpelier, nel Vermont, dove visse con Jane spingendola a concentrarsi sulla scrittura.
Nel 1943 Jane Bowles pubblicò il romanzo in parte autobiografico "Two Serious Ladies" (Due signore perbene), e subito dopo i racconti "A Guatemalan Idyll" (1944, una parte rimossa di "Due signore perbene), "A Day in the Open" (1945), "Plain Pleasures" (1946), e la commedia per burattini "A Quarreling Pair". Aveva iniziato un altro romanzo, ma non riusci' mai a portarlo a termine. Nel 1947 Paul Bowles si trasferi' a Tangeri, in Marocco. Jane lo raggiunse l'anno seguente, e si innamorò di una lesbica "butch" marocchina, Cherifa (Amina Bakalia, nata nel 1928), mercante di granaglie e affittacamere. Scrisse altri racconti: "Camp Cataract" (1949), "A Stick of Green Candy" (1949), "East Side: North Africa" (1951). Nel 1953 la sua commedia "In The Summer House" (1949), interpretata da Judith Anderson e con musiche di Paul Bowles, venne rappresentata a Broadway con critiche contrastanti. Era considerata una "scrittrice per scrittori": Tennessee Williams e Truman Capote la esaltavano come una delle autrici americane più dotate. Ma Jane, affondando sempre più nell'alcolismo, non riusciva a sfruttare pienamente il suo talento, disperso nel deserto marocchino fra eccessi di ogni genere e l' intensa storia d'amore con Cherifa, che la sua cerchia di amici (Paul compreso) ostracizzava. Tra le amiche che frequentava in Marocco, c'erano anche Yvonne e Isabelle Gérofi, co-managers della "Librairie des Colonnes" a Tangeri, che Jane inseri' in un suo testo. Molti gli amici e intellettuali che visitavano lei e Paul nella loro "mecca gay", dal fotografo Cecil Beaton a Capote, e per i quali i Bowles organizzavano feste e incontri; Jane però, al di là della mondanità occidentale, conduceva una vita parallela con Cherifa e con le sue amiche, che la introdussero nel sotterraneo mondo lgbt locale, descritto in alcune sue opere, fra cui "Everything is nice".
Nel 1957, all'età di 40 anni, Jane scriveva a Paul: "So che mi sto rovinando poco per volta. Ne sono perfettamente consapevole e nessuno può convincermi del contrario. Mi accorgo della differenza da un mese all'altro, e non venirmi a raccontare che un giorno andrà meglio". Nello stesso anno ebbe un colpo apoplettico che la lasciò con problemi alla vista e al cervello. I suoi taccuini, comunque, attestano che cercava disperatamente di continuare a scrivere, portando avanti la commedia "At the Jumping Bean", iniziata nel 1955, ed altri testi. La sua salute peggiorava progressivamente: assistita da Cherifa, venne ospedalizzata in Inghilterra, a New York (dove rivide la sua ex amante Helvetia, che in seguito mori' in Messico nel dicembre 1965), e poi venne definitivamente confinata nella Clinica de Los Angeles a Malaga, in Spagna, dove mori' il 4 maggio 1973. Dopo la sua scomparsa vennero pubblicati i racconti faticosamente scritti negli ospedali, "The Courtship of Janet Murphy" (1972) e "Emmy Moore's Journal" (1973), insieme al romanzo incompiuto "Going to Massachusetts" (1973) e alle raccolte di vari testi "Feminine Wiles" (1976) e My Sister's Hand in Mine (1978). Una raccolta quasi completa dei suoi scritti è "Everything is Nice: The Collected Works of Jane Bowles" (New York, Random House, e London, Virago Press, 1989). Molte sue lettere sono state pubblicate a cura di Millicent Dillon - che ha firmato anche la splendida biografia "A Little Original Sin: The Life and Work of Jane Bowles" (1981) - con il titolo "Out in the World: Selected Letters of Jane Bowles, 1935-1970".
Creativamente affine a Djuna Barnes e anima provocatoriamente modernista, Jane Bowles fu una scrittrice "cult" che ha influenzato profondamente lo stile di molti autrici e autori; un omaggio lesbico alla sua figura è la commedia di Michèle Causse "A quelle heure est la levée dans le désert?" (2003), che rievoca l'ultima e tormentata fase della sua esistenza.
Rosanna Fiocchetto