Corriere della sera, 30 maggio 2014
Renato Franco
Robert De Niro si sdraia sul lettino dello psicanalista (per l’occasione un giornalista del magazine Out ) e fa i conti con suo padre: «Probabilmente viveva un conflitto interiore per la sua omosessualità». Che nella sintesi del titolo diventa «Io e il mio papà gay». Un segreto familiare che in realtà era già noto, ma di cui l’attore non aveva mai parlato in modo così diffuso, per di più — a sottolineare l’importanza del gesto — su una rivista dedicata alla comunità omosessuale.
Robert De Niro Sr, pittore dall’espressionismo astratto, si dichiarò gay nell’America bacchettona degli anni Quaranta, lasciando la moglie Virginia Admiral (artista anche lei, era poetessa e pittrice) subito dopo la nascita di Robert nel 1943. Nel 1960 De Niro Sr abbandonò anche New York: quattro anni molto bohémien a Parigi, finì addirittura per strada e non fu certo il ricco figlio a negargli un aiuto economico (poi ripagato, il padre gli lasciò in eredità due milioni di dollari).
In mezzo gli amanti, celebri e non, da Tennessee Williams a Jackson Pollock. Ora De Niro Jr omaggia il padre in vista dell’uscita di un documentario tv (su Hbo il 9 giugno), Remembering the Artist Robert De Niro Sr , che ripercorre vita e opere dell’artista morto di cancro nel 1993 a 71 anni.
Nell’intervista-confessione l’immortale Taxi Driver spiega: «Probabilmente mio padre viveva un conflitto interiore per la sua omosessualità a causa dell’epoca e delle chiacchiere che si facevano in una piccola città come Syracuse. In realtà non mi ero accorto che fosse gay, vorrei che ne avessimo parlato di più, ma mia madre non voleva discuterne e a una certa età non ci si pone domande sull’argomento». Un rapporto difficile tra padre e figlio, che ha lasciato ferite sulla sua pelle giovane, sono quelle le ferite che lasciano le rughe più profonde: «Non eravamo il tipo di padre e figlio che giocano insieme a baseball. Ma abbiamo avuto un legame. Io non stavo molto con lui, perché i miei si sono separati e hanno divorziato».
Chuck Palahniuk in Fight Club scrive che «se sei maschio e sei cristiano e vivi in America, tuo padre è il tuo modello di Dio», una considerazione che forse vale a ogni latitudine e per ogni religione, comunque sia quella del padre è un’ assenza che ha pesato, anche se De Niro trova poche e contraddittorie parole per raccontarlo: «Mio padre non è stato un cattivo padre, o assente. Era assente in un certo senso. Era molto affettuoso, mi adorava... Come faccio io con i miei figli».I suoi sei figli nati da tre donne diverse (tutte e tre di colore, solo per nota di cronaca): con l’attrice Diahnne Abbott una figlia nata da una precedente relazione della moglie (e adottata dall’attore) e un figlio. Nel 1995 ha avuto due gemelli maschi da Toukie Smith tramite madre surrogata.
Quindi ha sposato Grace Hightower da cui ha avuto prima un figlio e poi una figlia (tramite utero in affitto). Del resto ogni famiglia è complicata a modo suo.
da Repubblica.it
Robert De Niro: "Mio padre era gay, per lui era una sofferenza"L'attore racconta l'omosessualità del genitore, e il suo rapporto con lui, pittore e scultore, alla vigilia della messa in onda di un documentario a lui dedicatoNEW YORK - Outing postumo per Robert De Niro senior: il padre dell'attore (che aveva lo stesso nome del figlio), un pittore divenuto famoso soprattutto dopo la morte, era gay e "ne soffriva", ha rivelato De Niro in un'intervista al magazine Gay Out in vista della messa in onda, il 9 giugno, in televisione, del documentario Remembering the artist Robert De Niro Sr. "Mio padre viveva in modo conflittuale la sua omosessualità.
E come poteva essere altrimenti? Essendo di quella generazione, e specialmente a Syracuse, una piccola città dello stato di New York".Il padre dell'attore (che aveva lo stesso nome del figlio), un pittore e scultore, era gay e "ne soffriva": lo ha raccontato De Niro in un'intervista al magazine Gay Out in vista della messa in onda in tv, il 9 giugno, del documentario Remembering the artist Robert De Niro Sr."Mio padre viveva in modo conflittuale la sua omosessualità, e come poteva essere altrimenti? Essendo di quella generazione, e specialmente a Syracuse, una piccola città dello stato di New York".
Remembering the artist Robert De Niro Sr. Esplora la vita di uno scultore e pittore che gravitava nell'ambiente degli artisti più famosi del tempo ma che non riuscì mai a sfondare e a un certo punto finì come un homeless sui marciapiedi di Parigi. De Niro Senior divorziò dalla moglie quando Robert era piccolo. Madre e figlio vissero assieme a Manhattan mentre il padre andò per la propria strada. "Io non mi ero accorto che fosse gay. E adesso vorrei che avessimo parlato di più della sua omosessualità. Ma mia madre non voleva parlare di nulla in generale e quando hai una certa età queste cose non ti interessano", ha raccontato l'attore.Il documentario sull'artista - un espressionista astratto attivo a Soho nello stesso periodo di Jackson Pollock, Willem De Kooning, Andy Warhol and Mark Rothko - andrà in onda su Hbo. "Con papà non eravamo vicini. Non avevamo quel rapporto padre-figlio, di quelli che si va a giocare a baseball assieme, ma c'era sicuramente un legame", ha detto l'attore, spiegando che ha deciso di fare il documentario in omaggio al padre (i cui quadri conserva appesi sulle pareti del suo studio di Tribeca) ma anche perché i suoi figli potessero conoscerlo meglio.Il padre dell'attore è morto di cancro a 71 anni nel 1993 e negli ultimi anni aveva vissuto apertamente la propria omosessualità. "Non fu un padre cattivo, o un padre assente. Mi adorava. Come io con i miei sei figli". Nel documentario l'attore legge brani dei diari paterni in cui l'artista descrive come una "afflizione" il suo essere gay, "ma anche questo fa parte della sua eredità. L'importante è non nascondere niente. La cosa più importante è la verità. Avrei dovuto farlo dieci anni fa, ma sono contento di averlo fatto adesso".
Renato Franco
Robert De Niro si sdraia sul lettino dello psicanalista (per l’occasione un giornalista del magazine Out ) e fa i conti con suo padre: «Probabilmente viveva un conflitto interiore per la sua omosessualità». Che nella sintesi del titolo diventa «Io e il mio papà gay». Un segreto familiare che in realtà era già noto, ma di cui l’attore non aveva mai parlato in modo così diffuso, per di più — a sottolineare l’importanza del gesto — su una rivista dedicata alla comunità omosessuale.
Robert De Niro Sr, pittore dall’espressionismo astratto, si dichiarò gay nell’America bacchettona degli anni Quaranta, lasciando la moglie Virginia Admiral (artista anche lei, era poetessa e pittrice) subito dopo la nascita di Robert nel 1943. Nel 1960 De Niro Sr abbandonò anche New York: quattro anni molto bohémien a Parigi, finì addirittura per strada e non fu certo il ricco figlio a negargli un aiuto economico (poi ripagato, il padre gli lasciò in eredità due milioni di dollari).
In mezzo gli amanti, celebri e non, da Tennessee Williams a Jackson Pollock. Ora De Niro Jr omaggia il padre in vista dell’uscita di un documentario tv (su Hbo il 9 giugno), Remembering the Artist Robert De Niro Sr , che ripercorre vita e opere dell’artista morto di cancro nel 1993 a 71 anni.
Nell’intervista-confessione l’immortale Taxi Driver spiega: «Probabilmente mio padre viveva un conflitto interiore per la sua omosessualità a causa dell’epoca e delle chiacchiere che si facevano in una piccola città come Syracuse. In realtà non mi ero accorto che fosse gay, vorrei che ne avessimo parlato di più, ma mia madre non voleva discuterne e a una certa età non ci si pone domande sull’argomento». Un rapporto difficile tra padre e figlio, che ha lasciato ferite sulla sua pelle giovane, sono quelle le ferite che lasciano le rughe più profonde: «Non eravamo il tipo di padre e figlio che giocano insieme a baseball. Ma abbiamo avuto un legame. Io non stavo molto con lui, perché i miei si sono separati e hanno divorziato».
Chuck Palahniuk in Fight Club scrive che «se sei maschio e sei cristiano e vivi in America, tuo padre è il tuo modello di Dio», una considerazione che forse vale a ogni latitudine e per ogni religione, comunque sia quella del padre è un’ assenza che ha pesato, anche se De Niro trova poche e contraddittorie parole per raccontarlo: «Mio padre non è stato un cattivo padre, o assente. Era assente in un certo senso. Era molto affettuoso, mi adorava... Come faccio io con i miei figli».I suoi sei figli nati da tre donne diverse (tutte e tre di colore, solo per nota di cronaca): con l’attrice Diahnne Abbott una figlia nata da una precedente relazione della moglie (e adottata dall’attore) e un figlio. Nel 1995 ha avuto due gemelli maschi da Toukie Smith tramite madre surrogata.
Quindi ha sposato Grace Hightower da cui ha avuto prima un figlio e poi una figlia (tramite utero in affitto). Del resto ogni famiglia è complicata a modo suo.
da Repubblica.it
Robert De Niro: "Mio padre era gay, per lui era una sofferenza"L'attore racconta l'omosessualità del genitore, e il suo rapporto con lui, pittore e scultore, alla vigilia della messa in onda di un documentario a lui dedicatoNEW YORK - Outing postumo per Robert De Niro senior: il padre dell'attore (che aveva lo stesso nome del figlio), un pittore divenuto famoso soprattutto dopo la morte, era gay e "ne soffriva", ha rivelato De Niro in un'intervista al magazine Gay Out in vista della messa in onda, il 9 giugno, in televisione, del documentario Remembering the artist Robert De Niro Sr. "Mio padre viveva in modo conflittuale la sua omosessualità.
E come poteva essere altrimenti? Essendo di quella generazione, e specialmente a Syracuse, una piccola città dello stato di New York".Il padre dell'attore (che aveva lo stesso nome del figlio), un pittore e scultore, era gay e "ne soffriva": lo ha raccontato De Niro in un'intervista al magazine Gay Out in vista della messa in onda in tv, il 9 giugno, del documentario Remembering the artist Robert De Niro Sr."Mio padre viveva in modo conflittuale la sua omosessualità, e come poteva essere altrimenti? Essendo di quella generazione, e specialmente a Syracuse, una piccola città dello stato di New York".
Remembering the artist Robert De Niro Sr. Esplora la vita di uno scultore e pittore che gravitava nell'ambiente degli artisti più famosi del tempo ma che non riuscì mai a sfondare e a un certo punto finì come un homeless sui marciapiedi di Parigi. De Niro Senior divorziò dalla moglie quando Robert era piccolo. Madre e figlio vissero assieme a Manhattan mentre il padre andò per la propria strada. "Io non mi ero accorto che fosse gay. E adesso vorrei che avessimo parlato di più della sua omosessualità. Ma mia madre non voleva parlare di nulla in generale e quando hai una certa età queste cose non ti interessano", ha raccontato l'attore.Il documentario sull'artista - un espressionista astratto attivo a Soho nello stesso periodo di Jackson Pollock, Willem De Kooning, Andy Warhol and Mark Rothko - andrà in onda su Hbo. "Con papà non eravamo vicini. Non avevamo quel rapporto padre-figlio, di quelli che si va a giocare a baseball assieme, ma c'era sicuramente un legame", ha detto l'attore, spiegando che ha deciso di fare il documentario in omaggio al padre (i cui quadri conserva appesi sulle pareti del suo studio di Tribeca) ma anche perché i suoi figli potessero conoscerlo meglio.Il padre dell'attore è morto di cancro a 71 anni nel 1993 e negli ultimi anni aveva vissuto apertamente la propria omosessualità. "Non fu un padre cattivo, o un padre assente. Mi adorava. Come io con i miei sei figli". Nel documentario l'attore legge brani dei diari paterni in cui l'artista descrive come una "afflizione" il suo essere gay, "ma anche questo fa parte della sua eredità. L'importante è non nascondere niente. La cosa più importante è la verità. Avrei dovuto farlo dieci anni fa, ma sono contento di averlo fatto adesso".