Comincia il tempo migliore. Via il ristagno cumuliforme basso che pervadeva tutto e tutte: dalle montagne ai ciottoli delle risicate spiagge. Solo azzurro e brezza. Il tempo ti veste morbidamente, ora.
Non si dice poco, qui. Non ci si contenta al quia.
Per il resto la vita procede. P.es: ho le mestruazioni e vado a prendermi un caffè maculato nel bar di chi si vuole imboscare.
Questa è una garrula cittadina ad alto tasso di decifrabilità, non è Torino, non è un paese per flaneuse. Se un bar è sito fra le ardesie spalmate di maccaia in un carugio alternativo al “centro commerciale naturale” che ci pervade e ossessiona, i nativi lo identificano subito come locus solus appropriato a chi – per qualsivoglia nobile motivazione – voglia occultare se medesima-o dai flussi cattopd ovunque palesemente esondanti.
C'è un radioso bar completamente organico a ”questo” (Das Ding, La Cosa).
Ci vado spesso, per trovarvi il Ventre di Chiavarvi.
Oggi pesca fortunata: al banco un giovane con un Rolex da paura, e ai piedi All Stars luride. Un Black (Ardesia, Maccaia) Block?
Altre volte ho trovato, al tavolino magico vicino al bookcrossing, due donne che parevano flirtare serratamente fra loro. Una sposata. L'Altra?
E, subito dopo, rientrando imbarazzata verso il banco, ho incontrato Salva, un siciliano in carriera che mi ha bloccato per parlarmi fitto ed entusiasta dell'Absolu – il primo club libertino in Francia, vedo su youtube. Con che cuore dire di no?
Oggi, dopo il Rolex nessuno. Sola al bookcrossing. Sento che devo trovare un testo. Lo trovo solo in extremis, mentre sto per andare fuori, verso il “centro commerciale naturale”, la zona dei trafficoni insenzienti ai trivi e quadrivi dei cuori selvaggi.
E' un thriller di Daphne du Maurier ambientato al Palazzo Ducale di Urbino. Mi sento sollevata.
Lo dico a un amico su messenger, so di non sbagliare. E così è, si svela. Sta facendo una ricerca sul rapporto fra Daphne du Maurier – una che amava le donne, fra l'Altro ( e scrivo altro con ironia) – e un regista che ha incrinato alcune delle sfere in cui i mondi si riflettevano.
Ogni maccaia spenta. Le serie passioni accese.
E la giornata si schiude, meravigliosa, lo dico senza tema.
