Fu quando lo vide avvicinarsi con i suoi occhioni acquosi e languidi e il sacchetto della coop. Avvicinarsi. A Giada, l'amica eteroide del cuore di Emma. Guardarla, stringerla sui fianchi; lui umor acqueo, indecifrabile, lei sbavante, comunque grata.
Un po' troppo, pensò Emma. Per quanto queste (e non mi escludo, talora) siano atavicamente soggette a poteri di ogni tipo, è un po' troppo la scena che il destino mi dedica oggi, dopo che stanotte ho scopato con la mia amante credo per l'ultima volta, come tutte le volte.
E Luce fu. Non intendo Luce Irigaray, però #sapevatelo.
There's a light that never goes down ( o era l'accendino della sua amica Sansevvy, che aveva tirato fuori dalla borsa in quell'attimo là?), e questa luce dice MAI.
Emma, non giocare il gioco di Giada, tiratene fuori, non importa come, ma fàllo. Non giocare “il gioco delle piastrelle contro la morte”,direbbe Paul Celan.
- Giadina, io non terrò botta – dichiarò più tardi Emma quasi lentamente davanti al sale di un margarita al Machegatte.
Che bella gattamorta, la sua ultima.
A quel tempo, infatti, Emma aveva amato tale Enrica. Rendila epica, non renderla Traviata, e ne uscirai.
Per meglio dire, ancora: Emma era l'amante di Enrica, occasionalissima, e mai come in questa occasione un superlativo assoluto fu meglio speso. Per Emma, Enrica era la superlativa, l”eroe segreto di queste poesie”, direbbe Allen Ginsberg.
Ma al Machegatte, in fondo un innocuo bar del centro, pieno di ignavi che ignoravano i furori lesbici, il dado fu finalmente tratto: - L'amore dissoluto è dissolto – dichiarò Emma appoggiando le labbra sul sale a bordo bicchiere. Sic transit gloria mundi.
Quanta poesia riesci a secernere, carina, ma ricordati che hai un cursus honorum di tutto rispetto nel lesbismo non da fanfarone italiano, per quanto quella semivelata di Enrica lo misconosca, e lo consideri solo quando fa comodo a lei (a letto) e non nelle occorrenze della vita mondana... Mala drink currunt.
E poi, last but not least: tu hai anche una vita, credo, da qualche parte.
Le tue amiche ti perdonerebbero una depressione? Giammai!!
Alle Elette non è concesso amare una mondana. Solo mondine, eventually. And erratically, of course, il che fa c.v.
Emma aveva visto un amante congedarsi da Giada e tornarsene tranquillo al suo family date.
Anche Enrica aveva una famiglia, forse due: prima di tutto quella di sfrant* mondan* che vedeva ossessivamente, poi un'altra, occulta, con una Regina di Cuori - e di Picche - alquanto misteriosa ma pervasiva, ubicata fra le tundre del basso Piemonte. Due palle che potevano crescere fino a gonfiare a dismisura qualsiasi stemma nobiliare di famiglia. Per non parlare dell'altra famiglia, la Lesbian Nation.
Fu così che Emma prese, per la prima volta nella sua vita di signora, una decisione sentimentalmente razionale. Una porcata che non so perdonarmi, ma sono testarda e la difendo, gemeva mordendo il cuscino e si fletteva sul pensiero osceno dell'iniquità dell'amore, che per un'occitanica è abisso puro. Ma se ne esce, carina.
Fu strano come ne uscì, e disse molte cose su ciò che chiamiamo destino, ed è invece una struttura reticolare, instabile, una porcheria interessante, insomma.
L'uomo dagli occhi acquosi, che Giadina non aveva lasciato, dava una festa di autocelebrazione a inviti nell'invitta ma fatiscente struttura italica che dirigeva. Ed è sempre bene invitare anche l'amica lesbica della propria amante, non si sa mai.
Alla festa c'era anche una collega. Facevano un lavoro che a Emma non interessava, e questo la rendeva più curiosa e nel contempo distratta.
Una mano misteriosa mi spingeva verso il salotto, non era un privé ma nessuno varcava la soglia – le vetrate davano su un giardino pensile, poi forse una striscia di mare.
Chiacchiere con un bicchiere in mano. Il mio corpo come liquefatto, tra fotogrammi di Enrica che entrano, che finalmente escono.
Si fecero in bagno senza preliminari, senza essere nemmeno bevute, senza parlare, senza affinità se non sobrie: ciò che doveva essere.
Prendere una decisione al buio, avere una risposta nuova nella notte, grazie al sacrificio di due etero che non avevano scelto.
Se è vero che Dio gioca a dadi, la dea non lo fa.
Si fidanzarono, fecero lavori interessanti, furono felici con se stesse e talora con altre.
Emma tornò la ragazzona un po' tronfia che era sempre stata.
- E' stato il mio premio alla carriera -, rideva, diceva.